Tu che mi guardi, tu che mi racconti

Karen Blixen racconta una storia che le raccontavano da bambina. Un uomo, che viveva presso uno stagno, una notte fu svegliato da un gran rumore. Uscì allora nel buio e si diresse verso lo stagno ma, nell’oscurità, correndo in su e in giù, a destra e a manca, guidato solo dal rumore, cadde e inciampò più volte. Finché trovò una falla sull’argine da cui uscivano acqua e pesci: si mise subito al lavoro per tapparla e, solo quando ebbe finito, se ne tornò a letto. La mattina dopo, affacciandosi alla finestra, vide con sorpresa che le orme dei suoi passi avevano disegnato sul terreno la figura di una cicogna.

Il protagonista del racconto di Karen Blixen ha una fortuna non comune, poiché riesce, dopo la nottata trascorsa a risistemare gli argini dello stagno, a vedere dall’alto, con i propri occhi, la cicogna che egli stesso ha disegnato camminando e scivolando nel fango.

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